DAL SITO DEL SOLE 24 ORE:
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Euribor, Bruxelles indaga su 12 banche per manipolazione del tasso
d'interesse
BRUXELLES - Si profila in
Europa un nuovo scandalo finanziario dopo quello scoppiato a Londra l'anno
scorso e che riguardava il Libor, uno dei più importanti tassi interbancari al
mondo. La Commissione europea ha confermato ieri che sta indagando attivamente
sui modi in cui viene fissato l'Euribor, l'equivalente del Libor per la zona
euro. Quasi 50 istituti di credito partecipano alla fissazione di questo tasso
di mercato, ma secondo fonti di stampa una dozzina sarebbe al centro
dell'indagine.
«È una inchiesta che consideriamo come una
nostra priorità», ha detto ieri a Bruxelles Antoine Colombani, il portavoce del
commissario alla Concorrenza
Joaquin
Almunia. «Per il momento non posso dire di più, se non che l'indagine
continua. Soprattutto non posso dirvi il nome delle banche che sono coinvolte da
questa inchiesta» iniziata nell'ottobre del 2011 quando venne a galla lo
scandalo del Libor. La presa di posizione è giunta sulla scia di un articolo del
Wall Street Journal.
Il
giornale americano ha spiegato ieri che la Commissione sarebbe sul punto di
accusare una dozzina di banche di avere manipolato il tasso d'interesse (l'euro
interbank offered rate). Non c'è stata conferma da parte della Commissione né
sul numero di banche né sulla tempistica. L'Euribor è fissato dalle banche,
organizzate nella Federazione bancaria europea (Ebf). Il tasso d'interesse è
essenziale perché è utilizzato per fissare il prezzo di mutui, prestiti,
derivati e decine di altri strumenti finanziari.
Secondo il giornale
americano, la banca inglese Barclays avrebbe già ammesso di avere manipolato il
tasso d'interesse e quattro istituti avrebbero strettamente collaborato con la
banca inglese: Deutsche Bank, Crédit Agricole, Société Générale e Hsbc. In
questo contesto, l'Ebf sta cercando di evitare di subire lo stesso destino
dell'Associazione bancaria inglese (Bba) che in autunno ha perso la possibilità
di gestire il Libor. Le autorità inglesi hanno deciso di prendere il controllo
del mercato per evitare manipolazioni a danno di consumatori e concorrenti.
«Quando scoppiò lo scandalo
Libor - ha spiegato al Wall Street Journal Guido Ravoet, il presidente della Efb
- fummo molto veloci nel dire che eravamo pronti ad accettare una vigilanza
pubblica. Ci sono certamente delle fragilità nel nostro sistema di governance.
Siamo completamente aperti». A metà novembre la stessa Banca centrale europea
aveva chiesto profondi cambiamenti al modo in cui è fissato l'Euribor e proposto
una sorveglianza diretta delle autorità europee.
«C'è margine significativo
per riformare l'Euribor», ha detto la Bce. «Nel breve termine, l'obiettivo
dovrebbe essere di migliorare la governance, oltre che offrire un chiaro
scadenzario per migliorare sia il regolamento che la sorveglianza dell'Euribor
(…) Nel più lungo termine, sarà importante migliorare il calcolo del tasso
d'interesse basandolo sulle effettive transazioni». In quella occasione, la Bce
aveva proposto che a vigilare sull'Euribor potesse essere l'Autorità bancaria
europea (Eba).
Sempre secondo il Wall
Street Journal, due banche, l'americana Citigroup e la tedesca DekaBank, sono
uscite dal gruppo di istituti di credito che fissano l'Euribor, apparentemente
per evitare di essere coinvolte in qualche forma di manipolazione del mercato,
un fenomeno almeno in parte legato all'ingordigia legata al boom di Borsa degli
anni 2000. In giugno, Barclays ha accettato di pagare una multa di 453 milioni
di dollari per chiudere il dossier Libor.
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COMMENTO
ALAC-AGL
Se a Bruxelles sono stati gli
uffici dell’Antitrust ad aver avviato un’indagine sulla
manipolazione del tasso di interesse, nel nostro paese l’inchiesta è di
carattere penale. E porta la firma della procura di Trani.Dopo
l’inchiesta sulle agenzie di rating, ora i giudici del capoluogo pugliese
muovono contro chi potrebbe aver avuto interesse a speculare sul tasso che
determina, in particolare, il valore dei mutui immobiliari.I reati ipotizzati
sono truffa aggravata e grave manipolazione dei mercati.La delega per
l’indagine è della guardia di Finanza e di un team di
esperti ha cominciato ad analizzare documenti e articoli di stampa. L’ipotesi è
che ci sia stata una scientifica manipolazione ai danni di circa due milioni e
mezzo di famiglie italiane.Le indagini non nascono a caso ma dalle denunce che
le associazioni dei consumatori presentano a Trani. I danni ai
mutuatari italiani, dovuti al balzo dei tassi, sono stati giù stimati in almeno
3 miliardi di euro.
Ci viene il dubbio: perchè vari soggetti si stanno
attivando nelle denunce tranne i sindacati dei bancari, rappresentanti di una
categoria di lavoratori colpita da spietate ristrutturazioni che tuttavia sono i
primi a conoscere determinati meccanismi,sin dal loro avvio?
Non starà
avvenendo, nel rapporto tra sistema bancario e maggiori sindacati di settore
qualcosa di simile a quanto già visto nel rapporto tra ILVA e gli
stessi sindacati (locali e nazionali) metalmeccanici? Ci appelliamo ai
lavoratori bancari: facciano la loro scelta di campo, ma subito perchè tra poco,
per il loro posto di lavoro e per milioni di risparmiatori, sarà troppo
tardi.
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